Dogo Onsen Honkan, Matsuyama

Una delle ultime mete del mio primo viaggio in Giappone (dico primo perché spero che ne seguiranno tanti altri) è stata Matsuyama, la città più grande dell’isola dello Shikoku. Matsuyama non è una delle città più visitate dai turisti stranieri, ma abbiamo deciso di passarci ben 3 giorni perché avevamo bisogno di un po’ di vero relax dopo aver girato il Giappone per oltre due settimane.
Le due principali attrazioni della città sono il Matsuyama-jo e il famosissimo complesso di bagni pubblici, il Dogo Onsen Honkan.
Sembrerà un po’ infantile, ma morivo dalla voglia di visitare proprio queste terme perché avevo letto da qualche parte che Hayao Miyazaki si era ispirato alle Dogo Onsen per disegnare l’onsen ne “La città incantata”.
Nonostante avessimo fatto il bagno praticamente ovunque in Giappone, l’idea di trovarci in una struttura tanto bella e antica ci emozionava parecchio, così dopo aver lasciato le valigie in albergo siamo subito andati in esplorazione. Il complesso si trova in una zona molto carina, ricca di ristoranti e di negozi di souvenir ed è facilmente raggiungibile con il tram (ci sono diverse linee che si fermano nei paraggi, nonché  il Botchan Train) e prima di entrare nel Dogo Onsen abbiamo visitato il Dogo Koen (il parco poco distante), poiché le terme aprono nel tardo pomeriggio.

Armati di Lonely Planet e pronti a lasciarci andare nelle acque sulfuree di Matsuyama, siamo entrati al tramonto scegliendo di pagare il biglietto più caro (circa 12€ a persona) che garantisce una stanza privata nell’ultimo piano e l’accesso alla sala da bagno principale, il kami-no-yu e a una saletta più piccola, il tama-no-yu oltre a due bonus: il tè in camera e una visita alle sale riservate all’imperatore (incluso il water imperiale).

I bagni sono stati molto piacevoli soprattutto quello nella saletta privata perché quella pubblica era decisamente sovraffollata. La cosa più rilassante e che rende questa esperienza unica è stata però la vista fuori dal balconcino della camera a noi assegnata. Dopo aver fatto un bagno, indossato lo yukata (incluso nel biglietto) e bevuto un tè, affacciarsi fuori da quella struttura di legno è stato bellissimo e anche il Giappone di Agosto non sembrava più troppo caldo.

Alla fine siamo rimasti li finché non ci hanno buttati fuori, ma le sorprese per noi non erano finite. L’atmosfera post terme in quella zona particolarmente ricca di localini e negozi aperti fino a tardi era meravigliosa. Coppie, famiglie e gruppi di amici passeggiavano serenamente indossando spesso solo lo yukata e bevendo boccali di birra ghiacciata. In più abbiamo avuto la fortuna di imbatterci in un piccolo concerto di tamburi giapponesi proprio di fronte alle onsen. Così, seduta su una panca ad ascoltare i tamburi con in mano uno stecco di pesce dal sapore strano mi sono sentita a casa, in Sicilia, durante una di quelle serate perfette in cui si ascolta musica locale, in buona compagnia e con qualcosa di tipico da mangiare.

***

One of the last destinations of our first trip to Japan (first because I home other trips there will follow), was Matsuyama, the biggest city in the Shikoku island. Matsuyama is not one of the cities that western people mostly visit, yet we decided to stay there three days because we needed some relax after more than two weeks in Japan. Matsuyama’s main attractions are the castle Matsuyama-Jo and the well know public baths, the Dogo Onsen Honkan.
It might seem childish, but I was very excited about visiting the place that inspired Hayao Miyazaki’s spas in Spirited Away.
Even though we bathed almost everywhere during our trip in Japan, we were looking forward to do it in this special and quite old place. So after leaving our luggage in the hotel, we immediately visited the area wherein Dogo Onsen is located. It is in fact a quite nice neighborhood with many restaurants, souvenir shops and the Dogo Koen.

With our Lonely Planet in our hands and ready to relax in the Dogo Onsen’s hot springs we waited till dusk to enter the public baths. We decided to pay the full price (about 12€ perhaps) which gave us the possibility to have a small changing room for ourselves and the accesses to the main bathing room called kami-no-yu and to a smaller bath place, the tama-no-yu which is reserved to those who paid an extra price. Bonuses: hot tea available in the room and a tour in the imperial rooms.

Bathing there was lovely, especially in the little bathing room, as the bigger one was definitely overcrowded. The most relaxing thing that made this experience unique was watching the roofs of the building, sitting on the balcony and wearing the yukata (rental included in the ticket price) right after a hot bath. In that special moment even Japan in August didn’t seem to be that hot.

We stayed in our private room until they asked us to leave it, yet surprises were not over. The post-thermal atmosphere was wonderful with all the shops and restaurants open. There were couples, families and groups often wearing the yukata and drinking some fresh beer. We were also lucky to see a little concert with typical japanese drums. So sitting on a bench, fully relaxed after the Dogo Onsen experience, with some strange fish stick in my hands and the drums’ rhythm I felt at home, in Sicily, during one of those perfect evenings in which you listen to folk music with friends and something nice to eat.

 

IMG_1741

IMG_1760

IMG_1745IMG_1753

 

Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto Twitter

Stai commentando usando il tuo account Twitter. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...